Meno costi, più votanti.
Ma sì, appaltiamo la democrazia. A quello che fa pagare meno, poi.
Sicuramente la qualità di un software non dipende da quanto costa, questo lo sanno tutti ormai
La qualità del voto elettronico è sempre bassa. C’è abbastanza bibliografia per capire che il voto elettronico è solo uno dei tanti modi esistenti per devastare la democrazia.
Non c’è Stato che tenga, né possono essere alternative valide escrow o interventi notarili. Il voto elettronico su sw a codice aperto è la versione moderna del voto per alzata di mano ma non certo di quella del voto democratico che deve essere
- CERTO
- SEGRETO
- NON MANIPOLABILE
Suggerisco i seguenti contenuti:
- Video di Matteo Flora
- La Commissione elettorale australiana pensava che il sistema di voto elettronico dell’ACT sarebbe stato sicuro fintanto che la sua chiave di crittografia fosse rimasta privata, ma un ricercatore ha scoperto che non è così
- L’Agenzia per la cybersicurezza ricorda che il #votoelettronico è ad alto rischio manipolazioni tramite attacco cyber
- Bruce Schneier, uno dei massimi esperti al mondo di sicurezza digitale, ci parla di prevenzione nella cyber security, Kaspersky, supply chain, cyber-conflitto tra Russia e Ucraina, e del perché il #VotoElettronico non potrà mai essere considerato sicuro
- Il presunto “modello #Estonia” nel rapporto di un osservatore sulle elezioni 2023
Quanto alla blockchain, beh, basta leggere le conclusioni di questo studio del MIT.
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Sì, esatto e la verificabilità del voto tradizionale (che avviene in cieco ed è basata solo sulla corrispondenza tra i numeri del primo e quelli del successivo rilievo) è una caratteristica fondamentale che in Italia DEVE conciliarsi con il voto segreto. Tra l’altro questo è un criterio rispettato dal voto elettronico statunitense che NON è elettronico come lo consideriamo noi, perché la macchina elettronica che registra il voto dell’elettore rilascia una ricevuta che è alla base delle verifiche richieste dagli elettori. Ma l’esistenza di una “ricevuta”, benché garantisca la certezza e -quindi- di intervenire sull’eventuale manipolabilità, inficia la segretezza del voto: nel voto all’europea infatti l’elettore viene realmente messo in condizione di non poter violare il segreto neanche se lo vuole perché dell’esito del voto dato non resta alcuna traccia all’elettore
La blockchain in effetti è sarebbe il metodo più sicuro:
https://youtu.be/0BrKt26OwW8?si=Rc6PTQfFeTbZ8tGj
https://youtu.be/4I0hzVa5u80?si=JgOdU_HYJUTf68WL
(Vedere al minuto 1:30:00)
Per fortuna hype della blockchain è passato.
Per un attimo mi ero preoccupato che avrebbe preso davvero inerzia.
Si è dimostrata la soluzione pratica ad esattamente zero problemi del mondo.
E invece per attuare il tracking dei fondi e dei soldi che spende uno stato, in nome della trasparenza sarebbe il sistema perfetto. E allo stesso tempo per l’anonimato dei voti.
Tanti contro solo perché consentendo l’anonimato è un sistema sfruttato dal dark web. È come essere contro il nucleare perché “i cattovi” ci fanno anche le bombe.
Rispetto a un database normale cosa cambierebbe in questi caso? Se una commessa la paghi più alta per fare un favore all amico del senatore che sia in blockchain o in database normale i soldi te li fan sparire lo stesso
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Anche le votazioni non online truccate e quelle con una percentuale di votanti ridicola
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Come insegna chi già usa il voto online, puoi sempre andare a votare fisicamente l’ultimo giorno se prima ti hanno puntato la pistola alla testa mentre votavi online. Riguardo il discorso comodità, guardati intorno, ormai sono tutti semi-obesi fissi seduti su un divano a casa o a 4 ruote